L’altro giorno Silvio Berlusconi ha presentato su Facebook il primo manifesto per la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche che si terranno il 4 marzo 2018. Un ritorno in grande stile a uno strumento ascrivibile in tutto e per tutto alla categoria degli old media, e una scelta che – come ha osservato su YouTrend il nostro Giovanni Diamanti – ha delle motivazioni strategiche ben precise.
Il responsabile della comunicazione Internet e nuove tecnologie di Forza Italia, Antonio Palmieri, ha spiegato sulla sua pagina la scelta del manifesto:
Questo è il primo manifesto della nostra campagna elettorale.
Come nel 2008, mettiamo in evidenza il logo che gli elettori troveranno sulla scheda elettorale, per aumentarne conoscenza e dunque la riconoscibilità.
Il contenuto è in linea con lo sviluppo avuto finora dalla nostra campagna. Da un lato, Berlusconi e Forza Italia come argine sicuro (esperienza e saggezza) contro la pericolosa incompetenza dei Cinque Stelle.
Dall’altro, rivendichiamo la nostra storia, usando una parola, onestà, che è un prerequisito in politica e dunque non può essere monopolio di nessuno.
Inoltre, rivendichiamo anche tutte le ingiustizie subite da Berlusconi, da venticinque anni vittima della gogna giudiziaria/mediatica.
Ripercorriamo un po’ la storia di alcuni dei manifesti delle campagne elettorali per le elezioni politiche dal 1994, anno della “discesa in campo” di Silvio Berlusconi, ad oggi.
1994 – La discesa in campo
Già noto come imprenditore nel campo immobiliare e dei media, nonché come Presidente del Milan, nell’ottobre del 1993 Silvio Berlusconi fonda un nuovo partito di centro-destra, Forza Italia, il quale si presenta alle elezioni politiche del 27-28 marzo 1994, in coalizione con la Lega Nord di Umberto Bossi e con Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini (formando al nord il Polo della Libertà e al centro-sud il Polo del Buon Governo). La coalizione a sorpresa vince le elezioni con il 46% dei voti – nel maggioritario – e Forza Italia si impone come primo partito, seguito dal Partito Democratico della Sinistra, capeggiato da Achille Occhetto. Il primo governo Berlusconi ha però vita breve perché perde la maggioranza in Parlamento – per il “voltafaccia” della Lega di Bossi – già a dicembre dello stesso anno.
Ben visibili il nome del partito, Forza Italia, e il tricolore della bandiera. Lo slogan, Per un nuovo miracolo italiano, proietta verso un futuro di speranza, prosperoso, raggiungibile con un nuovo governo di centro-destra.
1996 – La prima sconfitta contro Romano Prodi e gli anni all’opposizione
Dopo il governo tecnico di Lamberto Dini, l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, scioglie le Camere e indice nuove elezioni. Queste vedono contrapporsi principalmente L’Ulivo di Romano Prodi, che risulterà vincente, e il Popolo per le Libertà, senza ormai l’appoggio della Lega Nord. Da questo momento, fino al 2001, Silvio Berlusconi resterà all’opposizione.
2001 – Il governo Berlusconi bis
Nella legislatura precedente si erano susseguiti quattro governi di centro-sinistra. Nel frattempo, Silvio Berlusconi aveva ricomposto una grande coalizione (costituita da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Centro Cristiano Democratico–Cristiani Democratici Uniti, Lega Nord e Partito Socialista–Nuovo PSI) sotto il nome di Casa delle Libertà. Questa coalizione di centro-destra vinse le elezioni e rimase al governo fino al 2006.
La campagna per le elezioni politiche del 2001 è la più ricca dal punto di vista della comunicazione. Già dal luglio del 2000, come ricorda Antonio Palmieri in “Internet e Comunicazione Politica”, il partito aveva lanciato una grande campagna di affissioni – 6 metri x 3 – nelle principali città italiane.
I manifesti di questa campagna si possono classificare sulla base degli slogan.
Il primo gruppo comprende ad esempio,
– Un impegno preciso – città più sicure
– Un dovere morale – pensioni più dignitose
Un secondo gruppo invece propone,
– Un presidente imprenditore per realizzare le grandi opere
– Un presidente innovatore per ammodernare lo Stato
Un terzo gruppo, Votiamo Berlusconi per
– garantirci un futuro migliore
– avere pensioni più dignitose
2006 – La seconda sconfitta contro Romano Prodi
Le elezioni del 2006 conducono a un risultato incerto, con un’esigua vittoria di Romano Prodi, a capo de L’Unione – la coalizione di centro-sinistra – rispetto alla Casa delle Libertà, con Silvio Berlusconi al vertice.
Anche in questa campagna elettorale la comunicazione politica sui manifesti è articolata in tre proposte.
La prima riguarda la serie di affissioni riguardanti “l’operazione verità”: dichiarazioni che enfatizzano l’operato del governo Berlusconi nei cinque anni precedenti.
La seconda carrellata di manifesti è incisiva, con lo slogan … E Andiamo Avanti!
La terza fa riferimento alla situazione che si potrebbe creare qualora vincesse il centro-sinistra, e infatti prevede una serie di ipotesi dipinte come allarmanti, a cui viene risposto No, grazie.
2008 – Berlusconi torna al governo
Le Camere sono state sciolte anticipatamente e sono state indette nuove elezioni. Il 14 aprile 2008, la coalizione di centro-destra, con a capo Silvio Berlusconi, leader del nuovo partito Il Popolo della Libertà, vince le elezioni contro la rivale coalizione di centro-sinistra, guidata da Walter Veltroni. Il quarto governo Berlusconi verrà sostituito, tra il 2011 e il 2013, dal governo tecnico di Mario Monti.
Il manifesto elettorale rimanda immediatamente all’atto del voto, nel momento decisionale: quando cioè si pone una croce sul logo della coalizione scelta. La call to action è chiaramente presente sia nel visual, l’aspetto grafico del manifesto, sia nel testo, dall’esortazione Rialzati Italia!
2013 – Verso il governo di larghe intese di Enrico Letta
Dopo due anni di governo tecnico, finisce la XVI Legislatura e si torna a votare. La grande novità è il successo del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. I risultati delle elezioni del 24-25 febbraio 2013 portano alla formazione di un governo di larghe intese presieduto da Enrico Letta, all’epoca vicesegretario del Partito Democratico.
Torna l’immagine del leader sul manifesto, il simbolo del PdL ormai è conosciuto. Alle prossime elezioni del 4 marzo avremo nuovamente il brand forte, Forza Italia.
(articolo a cura di Irene Proto)
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