Ieri si è conclusa l’esperienza milanese delle primarie del centrosinistra; quattro sfidanti in campo, quattro programmi diversi, quattro campagne diverse, un unico obiettivo: diventare il candidato del centrosinistra per le amministrative che si terranno a giugno.
Quorum, insieme a Stefano Origlia, ha seguito Pierfrancesco Majorino a partire dallo scorso settembre in una campagna che, come lui stesso ha ribadito molte volte, è iniziata nel caldo estivo ed è durata mesi.
Questa è stata strutturata in due fasi, sempre basate sulla ricerca e l’analisi dei dati: la prima, dedicata al posizionamento, ha visto Pierfrancesco girare per i quartieri milanesi per ascoltare i bisogni reali dalla voce dei cittadini milanesi, per restare con gli occhi piantati sul territorio e sui cambiamenti di una Milano che è, per tutti, una scelta di vita. Di qui il claim della prima fase, Milano, una scelta di vita.
La seconda fase, dopo l’entrata in scena di Francesca Balzani, è stata invece dedicata al consolidamento e rafforzamento del messaggio: mettere al centro l’ascolto e l’idea di una continuità positiva, che coniugasse proseguimento dell’attività della giunta Pisapia e maggiore radicalità sui temi. I diritti – come prima, più di prima. Le proposte per il futuro – come prima, più di prima. E Come prima, più di prima è stato il claim che ha accompagnato l’ultimo mese di comunicazione.
Una campagna in cui si è dato tutto: Lorenzo Zatini definisce la campagna di Pierfrancesco Majorino la migliore delle primarie milanesi; la chiave è stata spingere sulla continuità rafforzata dell’esperienza Pisapia, e costruire giorno dopo giorno una narrazione coerente, in cui “Lo storytelling sul candidato che si gioca tutto per guidare la propria Milano è un percorso iniziato anni fa e ha saputo integrare in maniera ottima le nuove proposte con la lotta per i diritti civili e sociali in una campagna coerente e di centrosinistra”.
Una campagna di cui siamo orgogliosi, e in cui si può vantare un risultato importante: l’obiettivo era, ovviamente, arrivare più in alto possibile, ma i risultati che abbiamo ottenuto sono stati molto positivi. Quasi 14 mila voti, il 23% contro candidati forti sostenuti dalle diverse anime del Partito Democratico sono una vittoria importante in una campagna che è stata infatti un crescendo, da luglio fino a ieri.
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