Lo scorso 27 marzo Mark Zuckerberg ha annunciato il lancio – per tutti gli utenti degli USA – di Facebook Town Hall, un nuovo strumento introdotto sul social network per facilitare la comunicazione tra rappresentanti eletti ed elettori. Il tool permette agli utenti di visualizzare un elenco dei loro “rappresentanti”, a livello locale e a livello nazionale, mostrando anche tutti i metodi per poterli contattare direttamente (mail, numero di telefono, messaggio privato).
We just launched Town Hall, a tool to help you find and contact your elected representatives on Facebook. We're starting…
Nai-post ni Mark Zuckerberg noong Lunes, Marso 27, 2017
Come funziona?
Town Hall è raggiungibile – sia nella versione desktop, che in quella mobile e nell’app – come una delle tante sezioni del social network (amici, eventi, giochi…) o all’indirizzo facebook.com/townhall.
Al primo ingresso, Facebook richiede l’inserimento del proprio indirizzo, per poter fornire con precisione la lista dei rappresentanti del proprio distretto (nel caso degli utenti statunitensi), nelle istituzioni nazionali e in quelle locali in modo da poterli seguire o contattare.
Oltre che nell’apposita sezione, Town Hall si integra anche con il news feed di Facebook: dopo una qualsiasi interazione con un post di un politico, il sistema mostra in automatico i recapiti di quest’ultimo, per poter approfondire direttamente la questione.
Uno dei punti deboli di questo sistema, è però la quantità di recapiti: è compito del politico, infatti, decidere quali contatti personali pubblicare su Facebook, e in questo momento sono pochi ad aver comunicato email e/o numero di telefono. Da Facebook – scrive TechCrunch – confidano che col tempo sempre più rappresentanti decideranno di comunicare i loro recapiti sul social network, ed è facile che questa nuova funzione serva da incentivo.
Facebook ha anche annunciato che da ora ricorderà ai suoi utenti statunitensi – con un avviso sulla home – anche le elezioni locali, per lo Stato, la Contea, e i comuni sopra i 10000 abitanti, includendo anche le elezioni primarie. Per sostenere l’efficacia di questi reminder, da Facebook citano una ricerca di Nature secondo la quale i messaggi del social network, nel 2010, portarono a votare circa 340.000 persone.
Diversi siti fanno notare che questa funzione arriva poco più di un mese dopo il lungo post pubblicato da Zuckerberg, contenente le sue idee per “costruire una comunità globale”, dove il fondatore di Facebook definiva come una grande opportunità «aiutare le persone a restare coinvolte con le issues che contano per loro ogni giorno, non solo ogni qualche anno alle elezioni. Noi possiamo aiutare le persone a stabilire un dialogo diretto tra le persone e i loro leader eletti». Nello stesso post, Zuckerberg notava anche come nelle ultime campagne elettorali negli States e in Europa, il candidato con i migliori numeri sul social network è risultato spesso vincitore, accreditando così Facebook come «mezzo principale per la comunicazione civica, come lo era la TV nel 1960».
Town hall si muove esattamente in questa direzione, cercando di spostare sempre di più sulle pagine di Facebook non solo le accese discussioni da campagna elettorale, ma anche i dialoghi più “istituzionali” tra elettori ed eletti durante il periodo di “governing”. Dal punto di vista della comunicazione politica, però, questa piccola innovazione spinge ancora di più l’acceleratore sul modello della campagna permanente, dove la comunicazione per guadagnare consenso ha un’importanza centrale anche al di fuori della campagna elettorale.
Non è ancora prevista una data per il rilascio di Town Hall fuori dagli Stati Uniti, ma è evidente che potrebbe avere un impatto non indifferente sulla comunicazione politica italiana, obbligando di fatto anche gli amministratori delle realtà più piccole ad avere uno sportello “sempre aperto”, rendendo così Facebook un luogo sempre più indispensabile per costruire consenso, anche nelle elezioni locali
L’implementazione di Town Hall – e più in generale l’impegno di Facebook nel campo della comunicazione politico/istituzionali – alimenta ancora di più le numerose speculazioni che vedrebbero Mark Zuckerberg candidarsi alle prossime elezioni presidenziali americane (anche se non si capisce ancora con quale schieramento). Oltre ad aver stilato un vero e proprio manifesto politico, il CEO di Facebook ha anche annunciato di voler “incontrare ed ascoltare” persone in tutti e 50 gli Stati entro la fine del 2017.
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