Alcuni giorni fa “Le Monde” ha dedicato un articolo a Liegey Muller Pons, la società di consulenza e analisi di dati che collabora con En Marche! ed Emmanuel Macron dall’inizio della campagna elettorale e che ora sta offrendo i suoi servizi anche al Parti Socialiste. La giovane agenzia è nota in tutta Europa per il suo approccio moderno e scientifico alle campagne porta a porta, una tecnica di campaigning che sembrava destinata a scomparire, ma che negli ultimi anni sta vivendo una nuova giovinezza – soprattutto grazie all’uso dei big data.
Da Boston a Parigi
Liegey Muller Pons prende il nome dai suoi tre giovani fondatori, Guillaume Liegey (34), Arthur Muller (34) et Vincent Pons (37), che hanno fondato l’agenzia nel 2013, con lo scopo di fornire alle campagne elettorali un approccio scientifico, in particolare per tracciare i segmenti di elettorato dove indirizzare i propri sforzi nel porta a porta. L’idea nasce a Boston, qualche anno prima, nel 2008: Liegey, Muller e Pons sono lì per studiare, e decidono di partecipare alla prima campagna elettorale di Barack Obama, dove vengono impiegati per il porta a porta. Muller racconta che non fu un porta a porta normale ma «mirato, estremamente preciso. Ci è stato detto: crediamo che il signor X abbia il 63% di possibilità di votare per noi, ma potrebbe non andare alle urne». Colpiti dall’efficacia di questa strategia, i tre “bostoniani” decidono di provare ad importarla in Francia, lavorando sui dati delle precedenti elezioni. Nel 2010 partecipano alla campagna di Jean-Paul Huchon per le regionali in Ile-de-France dove – dopo un iniziale scetticismo – risultano determinanti per la vittoria del candidato Socialista, facendo crescere – secondo Liegey – l’affluenza di 4,5 punti. Il vero successo arriva nel 2012: Liegey, Muller e Pons vengono chiamati da François Hollande per coordinare il porta a porta degli oltre 80.000 volontari della campagna. “All’epoca” – racconta Muller – “non avevamo ancora fondato la nostra startup. Ci siamo presi 6 mesi di aspettativa dal nostro lavoro per partecipare alla campagna”. La campagna elettorale si conclude con la vittoria del candidato socialista, e il lavoro dei tre consulenti risulta particolarmente efficace: secondo le loro stime, il porta a porta mirato in base alle loro analisi ha portato verso Hollande 300.000 voti, lo 0,6%; secondo Muller il Partito Socialista ha ottenuto circa il 2% in più nelle zone in cui si è concentrato il loro lavoro.
Cinquante Plus Un
Visto il successo della campagna del 2012, i tre analisti decidono di fondare l’agenzia Liegey Muller Pons, che dal 2013 ad oggi ha lavorato con oltre 800 candidati, in Francia e nel resto d’Europa (ad esempio col PSOE in Spagna, con i Verdi in Germania, con i Socialisti in Belgio e persino in Italia, con Corrado Passera, a Milano). “Lavoriamo per tutti i partiti” – racconta Muller – “fatta eccezione per il Front National”. Non tutti i candidati, però, possono permettersi una consulenza personalizzata, così Liegey Muller Pons ha sviluppato “Cinquante Plus Un”, un software professionale per l’analisi dei dati e l’organizzazione della campagna elettorale.
Abbiamo tagliato la Francia in 67.000 quadratini, che corrispondono ai seggi elettorali. Per ciascuna di queste aree abbiamo i risultati di tutte le elezioni dal 2004 e tutti i dati socio-demografici dal censimento INSEE (l’equivalente francese dell’ISTAT). Età, reddito, sesso, situazione familiare e professionale: dal momento in cui si dispone di questi dati si è in grado di capire e prevedere il comportamento di voto. Dove sono gli indecisi? I più convinti? E gli astenuti?
“Cinquante Plus Un” usa prevalentemente Open Data; nel 2016 LMP ha siglato una partnership con IPSOS per sovrapporre i suoi dati con quelli dell’istituto di ricerca, fornendo così una panoramica sempre aggiornata. Il software, inoltre, fornisce anche degli strumenti specifici per l’organizzazione logistica della campagna e dei volontari. Il software è pensato anche per le campagne elettorali più piccole, dove viene venduto a “pacchetti di circoscrizioni”; secondo Liegey “fornisce il 90% dei dati rispetto ad un sondaggio tradizionale, ma costa il 10%“.
La parte iniziale della campagna di En Marche! ha puntato particolarmente su “Cinquante Plus Un” e sugli analisti di LMP, per una massiccia campagna di porta a porta su tutto il Paese iniziata nell’estate del 2016, che ha coinvolto quasi 6.000 volontari e raggiunto oltre 100.000 persone: la grand marche. Il lavoro dei volontari era principalmente di ascolto e raccolta di dati e informazioni e si è focalizzato esclusivamente sui sostenitori indecisi e potenziali, non considerando i sostenitori convinti degli altri schieramenti. Tutti i dati, le idee e le risposte ottenute sono state poi analizzate da Proxem, un software specializzato per analisi semantiche di big data; così “se Macron deve affrontare una riunione con delle start-up di Strasburgo” – racconta Liegey – “può consultare i dati e vedere qual è la visione della società di questo preciso segmento“.
Anche il Parti Socialiste ha annunciato che userà i dati di “Cinquante Plus Un” nella parte finale della campagna. “Sono dei professionisti, hanno portato un approccio scientifico e razionale alle campagne elettorali” – racconta Clemence Pene, ex capo della comunicazione digitale di Anne Hidalgo – “ma la vittoria di Trump ci ha ricordato che la scienza degli algoritmi è talvolta relativa”
Nel 2015 il team vincitore di Election Days™ ha incontrato Arthur Muller a Parigi, nel 2016 Guillaume Liegey, invece, è stato ospite di Election Days™ a Torino. Quest’anno Fabrice Rivière, product manager e responsabile dello sviluppo di Liegey Muller Pons, sarà ospite di D-Days, il workshop sui dati organizzato dall’Università di Bologna insieme a Quorum/YouTrend, che si terrà dal 23 al 25 giugno a Bertinoro (FC).
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