Ecco i consigli di lettura da parte del team Quorum/YouTrend. Ognuno di noi consiglia un libro utile per la professione e un libro di svago.
Buona lettura e buone vacanze!
Giovanni D.
J. Napolitan, Election game
Il libro più bello e importante del consulente politico che inventò questa professione. Tra gli altri, Napolitan lavorò per la campagna di J. F. Kennedy del 1960 e a quella di Hubert Humphrey del 1968.
Wu Ming, L’invisibile ovunque
Quattro vite durante la Prima Guerra Mondiale, dal fronte italiano a quello francese. Dal collettivo Wu Ming un libro ironico e umano di una serie di vite che fanno di tutto per evadere dall’orrore.
Davide
N. Silver, Il segnale e il rumore
Fare previsioni non è affatto semplice. Anche se la mole di informazioni disponibili aumenta a ritmo vertiginoso, la quantità di verità e segnali utili alla nostra conoscenza del mondo non tiene lo stesso passo.
N. Gordimer, Beethoven era per un sedicesimo nero
Una raccolta di racconti del Nobel per la Letteratura 1991 Nadine Gordimer. Una indagine tra le pieghe dei sentimenti e dei rapporti di coppia.
Lorenzo
F. Luntz, Words that work
Un dietro le quinte di come si usano parole e frasi quando siamo chiamati a comprare, votare, credere. Perché scegliere le parole giuste è fondamentale.
J. Krakauer, Aria sottile
Forse qualcuno di voi ha visto il film “Everest”, sulla tragedia di un gruppo di alpinisti sulla montagna più alta del mondo. Questo è il libro dal quale il film è tratto, scritto da un sopravvissuto.
Matteo
Y. Déloye e N. Mayer (a cura di), Analyses électorales
Una raccolta di saggi specialistici sulle analisi elettorali: dalla geografia elettorale, ai campioni ideali, dalla razionalità del voto, all’approccio istituzionale.
D. Losurdo, La lotta di classe
Durante la crisi economica post-2008 si è tornati a parlare del ritorno della lotta di classe. Ma siamo proprio sicuri che fosse proprio scomparsa in questi anni? Forse è meglio tornare a studiare bene Marx ed Engels…
Martina
J. Séguela, Eltsin lava più bianco
Altro libro fondamentale nella comunicazione politica e commerciale, dal pubblicitario (prima) e consulente politico (poi) Jacques Séguéla, noto per aver ideato il claim per Mitterand “La force tranquille”.
E. Foster Wallace, Una cosa divertente che non farò mai più
Un reportage in pieno stile DFW su una settimana di crociera ai Caraibi, commissionato dalla rivista Harper’s. Da leggere tutto d’un fiato.
Salvatore
Y. Mounk, Popolo vs democrazia
Fino a poco tempo fa, il fatto che i cittadini si adeguassero alle regole della democrazia era considerato un’ovvietà. Oggi i cittadini-elettori conservano i propri diritti civili e le proprie libertà economiche, ma vengono esclusi dalla vita politica.
P. Fischer, Una produzione Kim Jong-Il
Prima di diventare uno dei dittatori più famigerati del mondo, Kim Jong-Il è stato a capo del Ministero della propaganda della Corea del Nord. E frustrato dal fatto che i suoi film non erano famosi e apprezzati quanto quelli di Hollywood o della vicina Corea del Sud, decide di rapire la più famosa star sudcoreana e il suo ex marito regista.
Dodo
B. Munari, Arte come mestiere
L’artista Bruno Munari demolisce una volta per tutte il mito dell’artista-divo per sostituirlo con la figura professionale del designer.
S. King, La bambina che amava Tom Gordon
Una bambina che si perde nel bosco, un mostro con al posto della testa uno sciame di vespe, un lanciatore dei Boston Red Sox. Insomma, un romanzo di Stephen King.
Giovanni P.
M. T. Cicerone, De oratore
Meglio sapere improvvisare o preparare un discorso fin nei minimi dettagli? Meglio far affidamento alle proprie doti naturali o calcolare ogni movimento, tono di voce, espressione del viso? Nella Roma di duemila anni fa, già non avevano dubbi.
M. Bulgakov, Il maestro e Margherita
Una San Pietroburgo scossa dall’arrivo di un misterioso personaggio che dice di essere un mago e di poter predire il futuro. Una donna che viene coinvolta in un sabba di streghe e un poeta imprigionato dalla censura sovietica. Serve altro?
Leonardo
D. Westen, La mente politica
Da sempre democratici e progressisti parlano alla parte sbagliata del cervello, a differenza dei repubblicani che sanno, fin dai tempi di Nixon, che la politica è racconto.
W. Golding, Il signore delle mosche
Il tentativo disastroso di un gruppo di ragazzini persi in un’isola disabitata di autogovernarsi. Un classico firmato dal premio Nobel per la Letteratura del 1983.
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